La Repubblica / Design
Un contributo mio e di Painè Quadrelli a questo articolo uscito per La Repubblica.
Grazie a Valentina Ferlazzo
Un contributo mio e di Painè Quadrelli a questo articolo uscito per La Repubblica.
Grazie a Valentina Ferlazzo
Da un’intervista che Anna De Pietri, della Prealpina, mi ha fatto l’altro giorno: _
An article about our experience in designing recording studios using Boxy technology.
click on the image below to download it:
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Post by Paini | Noise Maker + Silence Seeker.ciao a tutti, qui sotto un’intervista che il grande Francesco Nano (che ringrazio tantissimo) di Scuolasuono mi ha fatto nei giorni scorsi.
enjoy it!
see also: http://www.paini.eu/ivan-segreto/
Nuovi cantieri in corso, nuovi studi che prendono forma. Milano, Pescara, Venezia, Albinia, Genova… Persone (falegnami, impiantisti, elettricisti, muratori, etc.) alcuni dei quali mai visti prima lavorano ad un progetto condiviso…
Lo studio del Jova!!
stoffe belle e molto altro: LoRe’
acustica: dario paini | flux
supporto indispensabile e quotidiano: Leo Fresco
guardate un po’ qui
click here or here
Cliccando qui sotto puoi scaricare l’articolo pubblicato su DDN_free, che riguarda gli studi progettati per Pinaxa e Michele Canova:
Grazie so much a Lorenzo Palmeri per il lavoro e la generosità! foto dp by: Federica Guidali & Mauro Del Romano
Ladies and gentleman, ecco a voi i ragazzacci che hanno realizzato lo studio di Claudio Guidetti!
Settimane cruciali le due prossime. Oggi sono partiti i lavori per la costruzione di una regia all’interno di un’aula dello IED di Milano, per le lezioni di Sound Design. Ho pensato ad un progetto “stile Ikea”, in modo tale che il grosso del progetto fosse realizzato in laboratorio e poi, una volta pronto, fosse montato in aula nel giro di una settimana. Così le lezioni sono andate avanti fino a venerdi scorso e riprenderanno subito dopo. Appena si comincia a vedere qualcosa metto le foto. Grazie a Federica “Phade” Colombo per tutto, veramente!
Poi c’è lo studio di Claudio, che pian piano prende forma. Ora ci sono i cartongessi, i tubi dell’aria a penzoloni, i corrugati delle linee elettriche e canale audio ancora vuote, la console nera fiammante e il pavimento finito protetto da una moquette. Il tutto illuminato da una lampada da cantiere. Entro fine mese è tutto finito.
In entrambi i casi la squadra di lavoro è eccezionale. Poi metterò i nomi e i cognomi. Ognuno si merita la sua risonanza.
Bella l’esperienza del cantiere, vedi prender forma delle linee che fino a poco prima erano, molto astratte in fin dei conti, solo nella tua testa (ma in fondo anche nel corpo a ben vedere). Ma prima ancora dov’erano? Non lo so, veramente… in ogni caso questa ricerca a ritroso mi interessa. Più si va indietro e più ci si conosce, e questo non è poco. La bellezza del cantiere sta anche nel farti rendere conto che la materia ha uno spessore, un peso e un odore, da vicino è irregolare (tutte cose per nulla scontate quando si disegna), si adatta ma fino a un certo punto alla tua volontà e trovare questo limite è un’altra bella ricerca. Ti insegna a tener conto di tutte queste cose reali per la prossima volta che disegnerai.
Così alla fine ogni linea avrà la sua pesantezza. E ogni forma realizzata avrà la sua leggerezza.
Trovo estremamente interessante il saper riconoscere i suoni e a partire dai suoni capire l’origine dei materiali, la loro pericolosità, la forma, il calore, il colore… I suoni sono infiniti e tutto diventa più complicato. Un lavoro di sintesi è necessario.. e tutto diventa semplice. Non facile.
l’altro giorno luca mi scrive un’email di lavoro e alla fine: lo sai che è morto zawinul? no. e adesso? la morte è una cosa scontata e scioccante, soprattutto quando capita a una persona viva… viva.
Attraverso quei frammenti di tradizioni che riproducevi con i tuoi suoni hai permesso una risonanza interna, la quale è la miccia per una vera ricerca.
grazie, veramente.
Ci sentiamo.
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